giovedì 12 giugno 2014

Alla scoperta della Val di Bisenzio con H2E - Energie Rinnovabili

Da qualche giorno a Prato si è sparsa la voce della nostra partenza per un viaggio in tandem fino a Wenzhou, ai confini dell’Impero Celeste. 
È stimolante, commuovente e perfino inaspettato che da una realtà intraprendente e industriosa come quella di Prato (coi piedi ben saldi in terra per intenderci) ci arrivino da ogni parte incoraggiamenti e messaggi di solidarietà con i quali la città si stringe intorno al nostro progetto. Molti sostenitori ci dicono: «Ci sembrerà di viaggiare con voi!» e andare così alla scoperta di quei territori sconosciuti, sperduti e lontanissimi da dove in realtà provengono tanti abitanti di Prato. 
Abbiamo l’ennesima conferma che alle forti e profonde radici che ancorano la città alla propria terra corrisponde una altrettanto estesa rete di rami e foglie che si protendono verso il mondo per respirarlo e carpirne le essenze vitali e le buone vibrazioni.



Sono questi l’atmosfera  e l’entusiasmo che ci hanno accolti ad H2E e presso il Gruppo Colle, che si sono proposti di sostenere la nostra iniziativa, per lo spirito di avventura, l’intraprendenza e la sensibilità alle tematiche ambientaliste che accomunano la nostra impresa e il loro impegno nella val di Bisenzio.

In omaggio alla nostra città, abbiamo allora percorso la Val di Bisenzio in un itinerario ad anello che tocca le zone più belle di Prato nord, per visitare le centrali idroelettriche istallate da H2E sul corso del fiume e per spiegarvi perché siamo orgogliosi di collaborare con questa azienda pratese.

Il fiume Bisenzio costituisce da sempre l’anima vibrante della vallata, e ne ha forgiato nei secoli gli scenari, le alterne fortune, le attività produttive, la cultura e il carattere stesso dei suoi abitanti. Al Bisenzio è indissolubilmente legata la storia dell’economia pratese, dalla proto-industria di mulini, cartiere e segherie, ai più recenti sviluppi d’eccellenza e avanguardia raggiunti dal tessile pratese.
È quindi naturale che sul Bisenzio si innesti la svolta ecologista che negli ultimi anni ci porta alla riscoperta delle buone pratiche e alla rinascita di un’economia attenta all’uomo e all’ambiente. La scelta di rivitalizzare, rivalutare e vivere finalmente il territorio, il corso del fiume e le sue bellezze è il primo passo per valorizzare e salvaguardare le sue risorse.

Per rendersi conto del patrimonio paesaggistico ed energetico offerto dal Bisenzio basta percorrere la pista ciclabile che ne costeggia le sponde attraversando tutta la città di Prato fino a Vaiano.


Il nostro giro parte dal parco di Galceti, da dove andiamo a intercettare la ciclabile sul Bisenzio a Santa Lucia. Già in località Canneto ci si può concedere la prima pausa per godersi la frescura dei boschi intorno al Rio Buti e bagnarsi alle cascate del limpido affluente del Bisenzio.
Si incontrano dopo pochi chilometri le prime centrali idroelettriche.  Sono impianti di dimensioni ridotte e minimo impatto, che si inseriscono in modo gradevole nell’ambiente circostante, sfruttando i minimi dislivelli creati dall’andamento torrentizio del tratto più a monte del Bisenzio.
A Madonna della Tosse la centralina è ospitata in una casetta posta all’ombra di un pioppo monumentale. Il sibilo della turbina duetta con il frullio delle foglie tremolanti del pioppo, accompagnando l’attesa oziosa dei pescatori a mollo nell’acqua.



Yuri, tecnico di H2E, ci guida nell’esplorazione dell’impianto. Scopriamo così che le centrali attivate in val di Bisenzio recuperano in gran parte strutture pre-esistenti, come opere di canalizzazione, gore, briglie e pescaie, riqualificando numerosi manufatti storici appartenenti all’archeologia industriale pratese e integrati da oltre un secolo nel paesaggio fluviale.


Scopo delle centrali è fornire un approvvigionamento di energia elettrica “pulita” alle industrie della vallata e favorire in questo modo la ripresa dell’economia locale in un’ottica di eco-sostenibilità. Le fabbriche tessili della val di Bisenzio, in primis il Gruppo Colle, possono così rendersi più rispettose dell’ambiente, più sostenibili e più indipendenti con energia elettrica auto-prodotta in loco da fonti rinnovabili.
Poco più a nord si trova l’impianto di Gamberame Sud, appena inaugurato, che sorge sul greto del fiume tra campi e orti. Yuri ci mostra i sistemi di monitoraggio di ultima generazione che permettono il controllo costante dell’andamento delle macchine e della produzione di corrente (un esempio semplificato è sulla pagina http://www.hduee.com/impianti.php).



Sulla sponda opposta si trova Gamberame Nord, dove H2E ha svolto un intervento mirato di riqualificazione dell’area, ristrutturando il parco giochi sulla pista ciclabile, che è stato trasformato nel Giardino delle Rinnovabili.  Quest’angolo di svago e ricreazione immerso nel verde è stato infatti arricchito con pannelli espositivi, che informano bambini e visitatori sulla storia della zona, sui concetti di spreco, riciclo e sostenibilità, sul funzionamento e le caratteristiche delle energie rinnovabili.

















Sorpassato Vaiano, una breve deviazione sulla via di Moschignano permette di ammirare l’autentico panorama di ciminiere di mattoncini rossi dell’era industriale pratese e di rifocillarsi in un meraviglioso parchetto sul fiume all’ombra di deliziosi gelsi e ciliegie.




















Da Vaiano a Mercatale di Vernio si procede in piano zigzagando la statale con strade parallele poco trafficate. A Vernio è ubicata la centrale Meucci, situata all’interno del parco comunale dell’Albereta accanto alla ex-fabbrica tessile Meucci, che ospita oggi il Museo dei Macchinari Tessili.
Dalla piazza di Vernio (300 m s.l.m.) si devia sulla provinciale risalendo in un’atmosfera più montana all’ombra dei boschi che circondano il torrente Carigiola, ottima località per concedersi una sosta ristoratrice e rinfrescante. Passato il lago Verde sulla sinistra, comincia un tratto impegnativo di salita, alleggerito dalla bellezza delle foreste fitte, delle sgargianti fioriture estive e dalla frutta succosa che incontriamo ai lati della strada. La sorpresa migliore sono le fragoline di bosco, che mangiate a piene mani fanno venire una sbronza di profumo e sapore.

Arrivati a Migliana (650 m s.l.m.), inoltre, si può gustare la migliore schiacciata di tutta la valle. Procedendo sulla strada panoramica a mezza costa si raggiunge Schignano, al cui ingresso domina una maestosa sughera, eletta a monumento naturale alle migrazioni stagionali di boscaioli e carbonai diretti verso la Maremma. Da qui si comincia a scendere gradualmente sino al Passo della Collina, dove si gode di un’ottima vista che domina tutta la piana. Un tratto di strada sterrata battuta porta poi ad Albiano, dove, riconquistato l’asfalto, comincia la discesa vera e propria.  Si incontra subito un fantastico punto sosta alla fontanella dei cacciatori, dove è facile unirsi ad allegre comitive a grigliare e bivaccare, prima di riprendere la scesa a scavezzacollo fino a quando la pendenza più dolce e la vista di bei campi terrazzati danno il tempo di allentare le mani dai freni per ammirare i Campi Solari, amena località della grande storia contadina pratese. La discesa prosegue in picchiata fino a Bagnolo, da cui si ritorna al parco di Galceti.


Grazie a Yuri e ad H2E per la splendida gita!

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