Davanti a me la tua schiena mi
protegge dagli attacchi continui dell’aria tagliente. Osservo le traiettorie
traballanti degli insetti aggrappati al tessuto che ti riveste, ora giallo ora
rosso a seconda dell’umore del tempo, e penso a quanti chilometri ci
accompagneranno sul nostro trabiccolo rosso questi insostenibilmente leggeri
esserini pieni di zampe, prima di essere inghiottiti di nuovo dal respiro del
vento che li ha posati sul mio scudo di carne e stoffa perché ci fossero
inconsapevoli e garbati compagni di viaggio.
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lunedì 24 febbraio 2014
Biciclando la Maremma in fiore
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