martedì 21 gennaio 2014

Partiamo da casa: La ciclo-stazione di Recuperiamoci! in via Cironi


È proprio nella nostra città, a Prato, in pieno centro storico.



Si occupa di recupero, non solo in termini di riciclo e scambio, ma soprattutto nel senso di riscatto sociale.

Gestisce una stazione per le biciclette con annessa ciclo-officina.

È immersa nell’urgenza di una campagna di sostegno per poter continuare la sua attività.

È la onlus Recuperiamoci!, il posto ideale da dove inaugurare la nostra rassegna di storie di ecologia e coraggio che segnerà le tappe del nostro viaggio in tandem. 


Si parte quindi da casa, da Prato, e in particolare da via Cironi, pochi centinaia di metri di impiantito di pietra serena calpestati notte e giorno dal viavai barcollante e scomposto di tanti responsabili del degrado cittadino, vittime del disagio sociale, che vengono a barattare le loro miserie in questo micro-crogiuolo di umanità dannata, incastonato tra i palazzi storici di piazza del Duomo e gli eleganti marciapiedi di via Magnolfi. Una piccola ma nitida cicatrice, che sfigura la pelle levigata del centro storico e al contempo ne rivela la storia e l’anima profonda, quell’anima tormentata dal coacervo schizofrenico di perbenismo e dissolutezza, indifferenza e indignazione, che è tanta parte della coscienza nascosta delle città in cui, giorno dopo giorno, l’integrazione fallisce.


Qui, a Recuperiamoci!, giorno dopo giorno, si fa integrazione.
Proprio qui, in via Cironi 7-11, Paolo, fondatore e gestore dell’associazione, ha aperto la casa dell’inSOStenibilità, dove organizza, insieme a un gruppo di amici, volontari e residenti in zona, una serie di attività incentrate sul tema del recupero, che hanno lo scopo di riqualificare via Cironi e le strade limitrofe.
L’obbiettivo del progetto è creare un centro di aggregazione che funga da riferimento per gli abitanti della strada, che offra loro lavoro, ricreazione e cultura, e in questo modo riesca a trasmettere, attraverso esempi concreti e mirati, i valori  della collaborazione, della convivenza multiculturale, della fiducia reciproca, delle buone pratiche come baratto e riciclo.

Lo spazio tangibile in cui questi ideali si realizzano è l’arte del riciclo: nella bottega allestita da Paolo, giovani artisti e artigiani – perlopiù disoccupati, tossicodipendenti o provenienti da situazioni di disagio sociale –  creano, espongono e vendono i propri manufatti, prodotti a partire da materiali di recupero.
A Recuperiamoci! ognuno viene accolto con un bel senso di ospitalità e collaborazione, e stimolato a mettere a frutto le proprie idee e le proprie abilità. In tale clima di partecipazione e sperimentazione, vengono organizzati corsi di lingua, lezioni di creatività per il doposcuola dei bambini, laboratori d’artigianato come l’atelier di sartoria per il recupero delle poltrone del cinema Crystal e i laboratori di eco-design durante i quali sono state realizzate lampade, mobili e degli innovativi amplificatori di legno a partire da materiali di scarto.


Le biciclette non potevano certo mancare, così è stato aperto un punto di parcheggio con annessa ciclo-officina, dove meccanici volontari condividono la loro esperienza e conoscenza riparando le biciclette e insegnando a chi vuole i trucchi del mestiere.
































Questo spazio si è così affermato come laboratorio di integrazione, tra strada e negozio, tra malessere sociale e società civile, tra italiani e stranieri, tra disoccupazione e lavoro. È letteralmente uno spazio aperto, che si proietta sulla strada e la ingloba nel ritmo vibrante della sua musica eteroclita, nei colori arcobaleno delle sue creazioni di riciclo autoprodotte, nella genuinità disincantata del sorriso bonario di Paolo. È spazio aperto e permeabile, che vive questa strada e da questa strada è vissuto e posseduto, e ne riflette perciò la stessa anima multicolore e lo stesso traballante destino. A questa strada, con il suo spirito di partecipazione e solidarietà, Recuperiamoci! ha dato la speranza di un’alternativa.

Per questo la onlus è impegnata nella battaglia per la propria sopravvivenza nella stessa sede di via Cironi. A fine gennaio il comodato d’uso concesso a Paolo scadrà, in quanto il proprietario dell’immobile ha trovato nuovi affittuari. L’appello dell’associazione è alle istituzioni, alla provincia e al comune perché mettano a disposizione le risorse che hanno tante volte promesso e dimostrino attenzione e tempestività nel salvaguardare un’iniziativa lodevole, che si è innestata con successo in questa zona strategica del centro storico.

Gli eventi e le attività di Recuperiamoci! sono sul suo blog: http://recuperiamoci.blogspot.it/


dove potete firmare la petizione presentata da Paolo alle autorità.


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