Si occupa di recupero, non solo in termini di riciclo e scambio, ma
soprattutto nel senso di riscatto sociale.
Gestisce una stazione per le biciclette con annessa ciclo-officina.
È immersa nell’urgenza di una campagna di sostegno per poter
continuare la sua attività.
È la onlus Recuperiamoci!, il posto ideale da dove inaugurare la
nostra rassegna di storie di ecologia e coraggio che segnerà le tappe del
nostro viaggio in tandem.
Si parte quindi da casa, da Prato, e in particolare da via Cironi,
pochi centinaia di metri di impiantito di pietra serena calpestati notte e
giorno dal viavai barcollante e scomposto di tanti responsabili del degrado
cittadino, vittime del disagio sociale, che vengono a barattare le loro miserie
in questo micro-crogiuolo di umanità dannata, incastonato tra i palazzi storici
di piazza del Duomo e gli eleganti marciapiedi di via Magnolfi. Una piccola ma
nitida cicatrice, che sfigura la pelle levigata del centro storico e al
contempo ne rivela la storia e l’anima profonda, quell’anima tormentata dal coacervo
schizofrenico di perbenismo e dissolutezza, indifferenza e indignazione, che è
tanta parte della coscienza nascosta delle città in cui, giorno dopo giorno, l’integrazione
fallisce.
Qui, a Recuperiamoci!, giorno dopo giorno, si fa integrazione.
Proprio qui, in via Cironi 7-11, Paolo, fondatore e gestore
dell’associazione, ha aperto la casa dell’inSOStenibilità, dove organizza, insieme
a un gruppo di amici, volontari e residenti in zona, una serie di attività incentrate
sul tema del recupero, che hanno lo scopo di riqualificare via Cironi e le
strade limitrofe.
L’obbiettivo del progetto è creare un centro di aggregazione che funga
da riferimento per gli abitanti della strada, che offra loro lavoro,
ricreazione e cultura, e in questo modo riesca a trasmettere, attraverso esempi
concreti e mirati, i valori della
collaborazione, della convivenza multiculturale, della fiducia reciproca, delle
buone pratiche come baratto e riciclo.
Lo spazio tangibile in cui questi ideali si realizzano è l’arte del
riciclo: nella bottega allestita da Paolo, giovani artisti e artigiani –
perlopiù disoccupati, tossicodipendenti o provenienti da situazioni di disagio
sociale – creano, espongono e vendono i
propri manufatti, prodotti a partire da materiali di recupero.
A Recuperiamoci! ognuno viene accolto con un bel senso di ospitalità e
collaborazione, e stimolato a mettere a frutto le proprie idee e le proprie
abilità. In tale clima di partecipazione e sperimentazione, vengono organizzati
corsi di lingua, lezioni di creatività per il doposcuola dei bambini, laboratori
d’artigianato come l’atelier di sartoria per il recupero delle poltrone del
cinema Crystal e i laboratori di eco-design durante i quali sono state realizzate
lampade, mobili e degli innovativi amplificatori di legno a partire da
materiali di scarto.
Le biciclette non potevano certo mancare, così è stato aperto un punto
di parcheggio con annessa ciclo-officina, dove meccanici volontari condividono
la loro esperienza e conoscenza riparando le biciclette e insegnando a chi
vuole i trucchi del mestiere.
Questo spazio si è così affermato come laboratorio di integrazione,
tra strada e negozio, tra malessere sociale e società civile, tra italiani e
stranieri, tra disoccupazione e lavoro. È letteralmente uno spazio aperto, che
si proietta sulla strada e la ingloba nel ritmo vibrante della sua musica
eteroclita, nei colori arcobaleno delle sue creazioni di riciclo autoprodotte,
nella genuinità disincantata del sorriso bonario di Paolo. È spazio aperto e
permeabile, che vive questa strada e da questa strada è vissuto e posseduto, e ne
riflette perciò la stessa anima multicolore e lo stesso traballante destino. A
questa strada, con il suo spirito di partecipazione e solidarietà, Recuperiamoci!
ha dato la speranza di un’alternativa.
Per questo la onlus è impegnata nella battaglia per la propria sopravvivenza
nella stessa sede di via Cironi. A fine gennaio il comodato d’uso concesso a
Paolo scadrà, in quanto il proprietario dell’immobile ha trovato nuovi affittuari.
L’appello dell’associazione è alle istituzioni, alla provincia e al comune
perché mettano a disposizione le risorse che hanno tante volte promesso e
dimostrino attenzione e tempestività nel salvaguardare un’iniziativa lodevole,
che si è innestata con successo in questa zona strategica del centro storico.
Gli eventi e le attività di Recuperiamoci! sono sul suo blog: http://recuperiamoci.blogspot.it/
e la sua pagina facebook: https://www.facebook.com/groups/recuperiamoci/?fref=ts
dove potete firmare la petizione presentata da Paolo alle autorità.
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