I
nostri amici Teo e Rita ci hanno chiesto di accompagnarli a conoscere gli asini
insieme ai quali partiranno quest’estate per un viaggio someggiato lungo le montagne
del Casentino.
L’asineria
dove abbiamo appuntamento è a Cupo, nei pressi delle Croci di Calenzano, in una
suggestiva zona boscosa crocevia dei sentieri montani che attraversano il
Mugello, la Calvana e il monte Morello.
Inforchiamo
il tandem di buona mattina, sfidando l’aria caliginosa che preannuncia una
pioggia incipiente.
Arrivati alla Chiusa, chiediamo indicazioni al solito
vecchietto a passeggio sulla statale, che tutto sorridente ci incoraggia così:
«Non so se voi ce la fate co’i’ tandem. Corro anch’io, sa! Noi la si chiama la
“Spaccagambe” l’impennata che viene ora.»
In
effetti fino alle Croci è tutta salita; è lunga ma non ripida, e, intimoriti di
trovarci davanti all’improvviso l’erta scoscesa della famigerata “Spaccagambe”,
arriviamo in piazza senza quasi accorgercene.
Raggiungiamo
l’asineria attraverso una mulattiera che si inerpica tra campi e casolari, addentrandosi
nella foresta. Sandro, presidente dell’associazione Arci Asino Castello, ci
accoglie con cordialità, presentandoci immediatamente Paride e Testardo, i due
simpatici e robusti ciuchi che accompagneremo in una breve escursione nei
dintorni.
Alessandro
ci guida nella scoperta di questi animali straordinari, forte della sua esperienza
acquisita lavorando a diretto contatto con loro e soprattutto viaggiando per
lungo tempo attraverso l’Appennino con l’asino Serpillo. In realtà, è un attimo
entrare in sintonia con i nostri nuovi compagni. Paride, placido e mansueto, si
avvicina subito cercando il contatto fisico con noi, mentre Testardo, più
nevrile e indipendente, è inizialmente recalcitrante a lasciarsi strigliare;
entrambi, comunque, ci seguono volentieri fuori dal cancello, dimostrandosi ben
contenti di concederci una passeggiata sui colli.
La
marcia procede lenta e piena di risate. I due ciuchi sembrano intenzionati ad
assaggiare ogni arbusto e a fare incetta di tutta la deliziosa verdura in cui
si imbattono… noi li assecondiamo divertiti, godendoci lo spettacolo delle loro
possenti mascelle che si accaniscono su rami, sterpi e spine, maciullando ogni
cosa con meticolosa voracità.
Per una breve e intensa mattinata siamo assorbiti
nell’aura di gioiosa solennità e spontanea armonia che la presenza degli asini,
insieme buffa e maestosa, è in grado di trasmetterci.
Le
ore volano; è già tempo di rimetterci in sella. Scendiamo da Cupo verso Legri,
sfrecciando lungo la vallata del torrente Marinella. Giunti in vista dei
torrioni merlati che dominano l’antico borgo, il pericolo di pioggia è
completamente scongiurato. Un pallido raggio di sole si affaccia nel portico
dell’antica pieve romanica, e la discesa a scavezzacollo ha asciugato le ultime
gocce di nebbia dalla barba di Alessandro.
Grazie
a Teo, Sandro e gli asini di Arci Asino Castello per questo gradito invito e la
loro bella compagnia. Arrivederci alla prossima!
Le
attività promosse dall’associazione Arci Asino Castello, che organizza
escursioni e seminari di conoscenza con gli asini allevati nelle sue poste, si
propongono di valorizzare le capacità di intrinseca comunicazione, affettività
immediata, interdipendenza con la natura che qualificano gli asini come nostri
preziosi alleati nella riscoperta e nella diffusione di una sana cultura
ambientale, di un rinnovato senso di appartenenza al territorio, di un’etica della
sobrietà, della condivisione, del rispetto e della collaborazione.
Informazioni
e contatti sul loro sito:
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